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lunedì 23 agosto 2010

Il bon ton ai tempi di Facebook

Il galateo del web – la cosidetta Netiquette – dovrebbe essere ormai un patrimonio consolidato di tutti gli internauti (il condizionale è d’obbligo).
Ora provo a buttare giù qualche regoletta di bon ton per noi che frequentiamo la piazza virtuale di Facebook.
Avvertenza preliminare: so già che spesso non rispetto le regole che io stesso ho elencato (e temo che in futuro continuerò a non rispettarle). Diciamo allora che queste regolette rappresentano un quaderno di intenti. Una dichiarazione di buona volontà. Un mio punto di vista.


Andiamo a incominciare.
1)   Resistere alla tentazione di correggere pubblicamente gli strafalcioni altrui. Lo so, a volte è una tentazione irresistibile, ma questo significa uno sputtanamento plateale dell’autore. Dunque non è bon ton. Non si fa. Se proprio volete fare i pedanti ricorrete al servizio di posta interno a Fb e cercate di essere garbati. C’è solo un’eccezione a questo suggerimento: la correzione pubblica, sferzante e odiosa, può essere una buona strategia per liberarvi di un contatto di cui ne avete abbastanza, senza darvi la pena di cancellarlo. Lo farà lui.
2)   Non fare troppo gli “splendidi” sulle bacheche altrui. Vale a dire: evitate di tacchinare eccessivamente le signorine, di impegnarvi in lunghi botta&risposta, di parlare di fatti che al titolare della bacheca interessano poco o nulla. Per fare tutto questo esistono altri luoghi e altri strumenti. Anche in questo caso spesso il servizio di posta interna di Fb è prezioso.
3)   Usate il “tag” con discrezione: magari al taggato/a può seccare essere evidenziato/a in foto dove è venuto/a, oggettivamente, un cesso. Inoltre ci possono essere situazioni in cui il taggato si è lasciato andare per una sera, ma di cui magari si è già pentito il giorno dopo. In questo caso il tag, con l’effetto di amplificazione del ricordo che comporta, è solo un’inutile crudeltà. O una deliziosa forma di perfidia.
4)   Evitate gli ingressi a gamba tesa nelle bacheche altrui. Questa è una forma di maleducazione diffusissima su Fb. Più spesso è una mancanza di sensibilità. Esistono frasi, citazioni, ammiccamenti che chiaramente si rivolgono solo a uno o a pochi (io li chiamo i “messaggi di Radio Londra su Fb”). Di solito non ci vuole molto a individuarli e dunque dall’astenersi dai commenti.

Per ora mi fermo qui. Non so se aggiungerò altre regole. Insomma, ci penserò: anche perché rischio di predicare bene e razzolare male ;-).

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