In questo Primo Maggio un brindisi dedicato a coloro che fanno la storia, ma che non saranno mai sui libri di storia.
"Non pensate che dirò cose straordinarie. Il brindisi che desidero fare è
semplice e comune. Vorrei bere alla salute degli uomini che non hanno
grandi incarichi, che sono di grado modesto; degli uomini che sono
considerati come le « viti » della grande macchina dello Stato, ma senza
i quali tutti noi, marescialli, comandanti di gruppi d'armate,
comandanti di armate, non varremmo, oserei dire, un chiodo. Basta
infatti che se ne vada una vite e tutto è finito. Bevo alla salute degli
uomini semplici, comuni e modesti, alle viti della nostra immensa
macchina statale, in tutti i campi della scienza, della economia, della
guerra. Essi sono numerosi, il loro nome è legione, sono decine di
milioni. Sono uomini modesti, di cui nessuno scrive, non hanno grandi
incarichi o gradi elevati, ma sono essi che ci sostengono come le
fondamenta sostengono l'edificio. Bevo alla salute di questi uomini, di questi nostri compagni dei quali abbiamo la più grande stima".
Sono parole semplici, efficaci. E sembrano parole sincere.
L'autore? Иосиф Виссарионович Джугашвили, ma i più lo conoscono come Stalin.