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giovedì 2 giugno 2011

I piatti quadrati e la (dimenticata) lezione di Bruno Munari

Sempre più spesso nei cosiddetti ristoranti "di tendenza" capita di essere serviti in piatti quadrati o, addirittura, rettangolari (e qualche volta triangolari). 
E ti mettono davanti micro porzioni, decorate con grafismi che vorrebbero essere originali e che già stanno diventando banalità...
Ma questo è un altro discorso. Ora torniamo ai piatti quadrati o, addirittura, rettangolari.
Questo tipo di piatto ha, forse, un solo vantaggio: è più agevole da riporre. 
Bruno Munari
Per il resto il piatto ad angoli retti trasforma la tavola in una composizione zen che a me non comunica affatto il calore e il piacere del convivio. 
E ripenso a una cosa che scriveva Bruno Munari tanto tempo fa, in uno dei suoi amabili saggi sul design (non ricordo quale). Il piatto, diceva Munari (cito a memoria, ma il concetto è quello), è tondo e quindi non può essere "messo in disordine". Conunque lo metti sulla tavola sta sempre a posto. Invece un piatto squadrato, se non lo metti con il bordo parallelo alla tavola, comunica sempre un senso di disordine. Pensàteci. E ci pensino soprattutto i gestori di certi ristoranti "di tendenza".

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